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Le parassitosi sono infezioni causate da parassiti, organismi che vengono ospitati dall’uomo e che traggono da questo gli elementi necessari alla loro sopravvivenza e alla loro crescita.

Tra le parassitosi intestinali, va ricordata la giardiasi. L’infezione da parte del parassita Giardia lamblia avviene generalmente attraverso il consumo di acqua contaminata. Essa si manifesta con diarrea con feci pallide e schiumose, gonfiore e mal di pancia, malessere generale, febbre e scarso appetito. Di solito, la parassitosi si risolve nell’arco di una settimana, ma in alcune persone può durare anni e presentarsi con difficoltà di digestione, gonfiore addominale, diarrea, perdita di peso e anemia.

Altra parassitosi intestinale è la teniasi. L’infezione dei parassitiTenia solium e Tenia saginata avviene attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta di maiale e di mucca. La teniasi può essere presente senza disturbi, ma a volte possono osservarsi difficoltà di digestione, gonfiore e mal di pancia, diarrea e perdita di peso.

L’echinococcosi è la parassitosi causata da Echinococco, un piccolo verme che vive nell’intestino del cane e che può infettare l’uomo quando questi entra in contatto con le feci dei cani nel terreno. La maggior parte delle infezioni nell’uomo si verificano da bambini, ma possono durare anni grazie alla formazione di cisti. Queste cisti possono riassorbirsi, infettarsi o rompersi con successivi fenomeni tossici e allergici.

Altra parassitosi è la leishmania viscerale (o febbre nera), causata da Leishmania donovani complex. Il parassita si trova nel cane ma può infettare l’uomo dopo una puntura di un insetto che lo trasporta dall’animale alla persona. La malattia si manifesta con febbre notturna, sudorazione, aumento delle dimensioni di linfonodi, fegato e milza.

La prevenzione si basa sul rispetto delle norme igieniche, come il lavaggio delle mani ed evitando consumo di acqua e cibi crudi o poco cotti, di cui non si conosce la provenienza e la conservazione. È opportuno, inoltre, sottoporre i propri animali domestici a controlli veterinari.

In presenza di problemi intestinali sospetti per parassitosi, si raccomanda di chiedere consiglio al proprio medico curante, che potrà prescrivere un esame delle feci per confermare l’infezione. Dato che il parassita potrebbe morire fuori dal corpo umano, è necessario portare le feci in laboratorio analisi subito o al massimo il giorno seguente conservando il barattolo in frigorifero.

Dopo aver individuato il parassita responsabile, si potrà iniziare una terapia appropriata.

È possibile ottenere maggiori informazioni consultando i seguenti siti istituzionali:

  1. https://www.salute.gov.it/portale/home.html
  2. www.issalute.it
  3. https://www.epicentro.iss.it/

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