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Le ustioni sono lesioni dovute al contatto con una fonte di calore. Questa può essere rappresentata da raggi solari, liquidi bollenti, agenti chimici, metalli roventi, fuoco, corrente elettrica. L’ustione può essere lieve (I grado) o più importante (II e III grado); è importante, inoltre, valutare la sua estensione e posizione sul corpo. Infatti, anche ustioni di I grado possono rivelarsi gravi se sono estese per i 3/4 della pelle, mentre un’ustione di III grado può considerarsi meno importante se di piccole dimensioni. Quelle che colpiscono il volto o i genitali sono generalmente gravi. Le ustioni, se estese, provocano una perdita di liquidi e sali minerali con conseguente disidratazionefino al collasso (shock). Altra possibile conseguenza sono le infezioni, dovute alla distruzione della pelle, importante barriera nei confronti dei microbi esterni.

  • Ustioni di I grado: la zona colpita si presenta arrossata (eritema), calda e dolorante
  • Ustioni di II grado: i sintomidescritti per le ustioni di I grado sono più evidenti e compaiono delle bolle (flittene)
  • Ustioni di III grado: si presentano, generalmente, con una lesione molto profonda che colpisce tutti gli strati della pelle, che appare bianca
  • Ustioni di IV grado: la pelle è carbonizzata, di colore marrone-nerastro

  • Ustioni di I grado: di solito guariscono da sole senza troppi problemi. Lavare la zona ustionata con acqua fredda e togliere subito bracciali, orologi, anelli dalla zona colpita
  • Ustioni di grado superiore: contattare il proprio medico curante o recarsi in Pronto Soccorso.

  • Evitare di mettere sulla pelle ustionata olio, pomate o altri preparati perché permettono al calore di continuare la distruzione dei tessuti sottostanti.
  • Gli abiti attaccati non vanno rimossi per evitare lacerazioni della pelle

L’esposizione prolungata ad alte temperature in giornate calde e umide può provocare un blocco dei meccanismi di regolazione della temperatura del corpo.

Sono presenti mal di testa, vertigini e innalzamento della temperatura fino a 39 °C - 41 °C, che non diminuisce assumendo Paracetamolo. Si può arrivare allo svenimento e alla perdita di coscienza.

Trasportare la persona in ambiente fresco e ventilato, togliere gli abiti e posizionarla sdraiata con le gambe in alto (posizione antishock). Recarsi successivamente in Pronto Soccorso.

Il congelamento, come il calore, provoca delle ferite a livello della pelle e dei tessuti sottostanti. Le zone più soggette sono le estremità del corpo: dita delle mani e dei piedi, naso e orecchie. Il freddo intenso provoca il mancato arrivo del sangue nei tessuti con potenziale morte dell’organo.

  • Lesioni di I grado: arrossamento della pelle (eritema). La parte colpita è dolorante, gonfia e, in un secondo tempo, di colore violaceo
  • Lesioni di II grado: si formano le lesioni bollose (flittene) e compaiono formicolio e insensibilità
  • Lesioni di III grado: si ha morte dei tessuti, con ferite di colore marrone/nerastro

  • Lesioni di I grado: massaggiare la parte colpita per favorire la circolazione ed immergerla in acqua lievemente tiepida.
  • Lesioni di altro grado: recarsi in Pronto Soccorso.

L’esposizione prolungata a basse temperature provoca un raffreddamento generalizzato del corpo (assideramento).

Possono essere presenti brividi, sensazione di intorpidimento, sonnolenza, degenerando verso la perdita di conoscenza.

Trasportare la persona in via di congelamento in un ambiente caldo e sostituire gli indumenti umidi con altri asciutti al fine di riscaldare in modo graduale il corpo. Successivamente recarsi in Pronto Soccorso.

E’ causata dalla compressione di un nervo della mano a livello del polso. Può essere dovuta sia esclusivamente alle vibrazioni sia ad altri fattori come postura scorretta, ripetitività dei movimenti, sforzi a livello dell’articolazione del polso.

Può essere presente il formicolio, che evolve in progressiva perdita di forza della mano principalmente a livello di pollice, indice, medio e parte dell’anulare.

  • Mettere a riposo il polso sospendendo le attività che hanno causato il disturbo, fare impacchi con ghiaccio, contattare il medico curante che prescriverà dei farmaci antinfiammatori
  • Utilizzare guanti "antivibranti", certificati secondo la norma europea armonizzata EN ISO 10819: 1996
  • In caso di assenza di miglioramento, effettuare una visita ortopedica o neurologica per programmare un piccolo intervento chirurgico

E’ dovuta alla rottura del disco che separa le vertebre della colonna. La malattia è causata da lavori svolti con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero in ambito industriale o agricolo. Altro fattore di rischio è lo spostamento manuale dei carichi di peso elevato.

Possono essere presenti dolori nella zona bassa della schiena, ai glutei, ai fianchi, lungo la coscia. Si associano, inoltre, debolezza muscolare, scarsa sensibilità, formicolio. 

  • Effettuare attività fisica regolarmente
  • Utilizzare tecniche sicure per il sollevamento di oggetti pesanti, piegando le gambe e restando con il busto eretto.
  • Richiedere al datore di lavoro meccanismi per limitare la trasmissione delle vibrazioni dalle macchine al corpo del lavoratore (silent block, sedili antivibranti)
  • Contattare il proprio medico curante che prescriverà dei farmaci antidolorifici. In caso di assenza di miglioramento, recarsi in ospedale per una visita chirurgica

Le vibrazioni possono favorire la comparsa del fenomeno di Raynaud. Si verifica soprattutto in lavoratori sottoposti a regolare e prolungato uso di strumenti vibranti (martelli pneumatici, scalpellatori, scrostatori, trapani a percussione, avvitatori ad impulso, seghe circolari, decespugliatori, motoseghe, levigatrici, smerigliatrici).

La malattia si caratterizza per episodi di colore bianco (pallore) che interessano inizialmente uno o più dita nella sua porzione più distante, ma se l’esposizione alle vibrazioni continua, il pallore può estendersi all’organo intero. Il pallore può durare da pochi minuti a oltre un’ora e causare la perdita temporanea della sensibilità e della manualità del lavoratore, favorendo gli infortuni.

Il fenomeno del dito bianco può essere annullato se viene a cessare l’esposizione alle vibrazioni, ma solo se non di lunga durata. E’ consigliato l’utilizzo di guanti cosiddetti "antivibranti", certificati secondo la norma europea armonizzata EN ISO 10819: 1996

L’esposizione a vibrazioni può inoltre causare perdita di forza e dolore di muscoli e articolazioni, soprattutto di polso e gomito. Aumenta, inoltre, il rischio di artrosi e perdita dell’udito. 

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